Guarire… che meravigliosa parola. Densa di significato, di magia, di connessione… Guarire è tornare a CASA.

La vera terapia consiste nell’approccio al divino; più si raggiunge l’esperienza del divino, più si è liberati dalla maledizione della patologia. C.G.Jung.

 

Se in un sintomo troviamo un principio che ci manca, basta imparare ad amare il sintomo perché esso realizza già quello che ci manca. Chi attende con impazienza che il sintomo sparisca, non ha capito ancora il concetto di base. Questa è una chiave: accettando il sintomo lo rendiamo inutile. Il sintomo sparisce quando il paziente è diventato indifferente ad esso.  Thorwald Dethlefsen, Malttia e Destino.

 


Guarire per Fede

Oggi così come migliaia di anni fa, noi guariamo per Fede, in quanto nel nostro inconscio si trova radicato l’archetipo dello sciamano/stregone, cioè l’uomo-medicina in grado di operare con le forse della natura al fine di guarirci. Anche l’odierno medico incarna. seppur in modo degenerato, questo archetipo, e tale è il motivo per cui alcuni pazienti – incredibilmente – Trovano giovamento anche dalle cure della medicina allopatica. La figura del medico in camice bianco che si aggira per le corsi dell’ospedale con fare da sapiente traumaturgo è in fondo una rivisitazione -in chiave comica!- dell’originario sciamano. L’intervento chirurgico è ciò che è rimasto della cerimonia sciamanica e l’atto di visitare il paziente per prescrivere poi una cura può essere paragonato a un rituale magico.

E’ anche utile notare che la medicina prescritta dal dottore è carica degli studi che quell’uomo ha compiuto, degli sforzi che ha fatto per laurearsi, cioè per ottenere quella che noi oggi di norma riteniamo la “conoscenza”. Ed è anche carica di una storia medica secolare fatta di sperimentazioni e scoperte. Questo, nel nostro inconscio, richiama ancora una volta le azioni rituali legate all’uomo-medicina: la trasmissione da maestro ed allievo di antiche conoscenza tribali, gli sforzi compiuti per andare a cercare l’erba più adatta in cima a una montagna, la preparazione del rimedio… Tutto ciò è registrato in  noi e contribuisce alla nostra guarigione, in quanto riteniamo inconsciamente che il medico sia l’odierno “uomo della conoscenza” a cui posiamo affidare la nostra vita.

Negli ultimi decenni questa visione è cambiata. Ormai solo le persone anziane, magari sempre vissute in piccoli centri, e i cittadini dalla mentalità più semplice, credono ancora che il medico sia “l’uomo della conoscenza”, cioè un saggio nelle cui mani mettere la propria vita. Tutti gli altri sono fortemente disillusi e si rivolgono al medico allopatico perché spesso è l’unica alternativa che conoscono o che si possono permettere. Meno fiducia abbiamo nel medico in camice bianco, meno possibilità ci sono che guariamo quando ci prescrive una medicina. D’altra parte più fiducia abbiamo nella Madonna di Lourdes, più possibilità ci sono che guariamo in quel contesto, anche se non vengono prescritte medicine o rimedi.

Inoltre, più il nostro dottore è convinto che una data medicina possa guarirci, maggiori possibilità ci sono che ciò si verifichi. Questo è provato dall’ <<effetto placebo>>, un fenomeno che interviene quando né il paziente né il dottore sanno che si sta utilizzando un placebo anziché una medicina. Se al medico viene detto che sta somministrando ai suoi pazienti un eccezionale ritrovato proveniente dagli USA, dove ha guarito il 95% dei malati, come conseguenza il numero dei pazienti che ne traggono beneficio si alza, anche se si tratta solo di acqua e zucchero.

Ecco un brano concernente l’effetto placebo, riportato in una dispensa del ricercatore Marcello Pamio, anche autore del sito www.disinformazione.it:

Uno studio della Baylor School of Medicine pubblicato nel 2002 nel New England Journal of Medicine ha valutato Gi interventi chirurgici su pazienti affetti da gravi dolori alle ginocchia.  I pazienti vennero divisi in tre gruppi. Nel primo il dottor Moseley raschiò la cartilagine danneggiata del ginocchio; nel secondo, mise a nudo l’articolazione, eliminando del materiale ritenuto causa dell’infiammazione ( entrambe tecniche accettate dalla chirurgia ortopedica ufficiale. il terzo gruppo invece fu sottoposto a un finto intervento: i pazienti vennero anestetizzati, subirono tre piccole incisioni di routine e il dottore durante l’operazione, durata 40 minuti, parlò come di routine. A tutti e tre i gruppi fu prescritta la medesima terapia postoperatoria e di riabilitazione. I risultati furono sorprendenti: il terzo gruppo, quello placebo che non  stato operato, migliorò esattamente come gli altri due, e alcuni di loro tornarono addirittura a giocare a basket! La convinzione, la credenza di essere stati operati, nell’esempio qui sopra, ha fatto superare un problema fisico al ginocchio! Possiamo ancora affermare che l’effetto placebo è di tipo psicologico? Sappiamo ancora poco del vero meccanismo che sta a monte di simili e inspiegabili guarigioni, la cosa che si sa per certo è che si tratta di un fenomeno esistente, la cui potenzialità intrinseca è dentro ognuno di noi. 

Esiste però un concetto di Fede ancora più profondo e radicale: la Fede che qualunque cosa accade – e ciò non riguarda unicamente la sfera della malattia – è voluta dall’Intelligenza della Natura e si manifesta per il nostro bene. Questo genere di Fede -se è una Fede sentita pienamente nel Cuore- agisce direttamente alle fondamenta della nostra visione del mondo distruggendo il concetto stesso di malattia, in quanto essa smetta di essere un ‘disturbo’ e diviene un prezioso aiuto d parte dell’Esistenza che vuole farci progredire più velocemente. In ta l senso la malattia può rivelarsi una porta verso l’illuminazione. Potrà forse sembrare assurdo, ma ogni volta che ci ammaliamo ci vinee data l’occasione di illuminarci; ciò può essere fatto per mezzo di una manifestazione di Fede così assoluta da costringere il Cuore a spalancarsi. Ci sono persone che si sono illuminate grazie a gravi incidenti o malattie. La guarigione è un problema di <<santità>>, non di Sanità.

 


Il Guaritore/Educatore

Guarire

L’autentico <<guaritore>> è in realtà un <<educatore>> (dal latino e-ducere = condurre fuori), cioè qualcuno che non guarisce dall’esterno, ma permette al processo di guarigione di emergere dall’interno del paziente. Non quindi un volgare compilatore di ricette, ma qualcuno che porta il paziente a mettere in discussione se stesso. Il paziente deve essere condotto alla comprensione e alla guarigione attraverso un processo maieutico di stampo socratico: in altre parole, la comprensione deve essere partorita dall’interno del paziente con l’aiuto del guaritore che funge solo da ostetrico (dal greco maieutica = arte ostetrica).

Nessuno può guarirci dal di fuori, in quanto solo noi possiamo provocare la nostra guarigione attraverso un atto di Fede incondizionata, oppure un ‘accettazione e una comprensione profonda del significato della malattia. Tale comprensione deve avvenire al livello del Sé -l’Anima- e non solo sul piano mentale, dove non è nemmeno indispensabile che avvenga.

La differenza tra il vecchio e il nuovo modo di fare medicina è che in quest’ultimo si porta l’attenzione verso l’interno dell’individuo (movimento intro-verso) invece che verso il rimedio esterno (movimento estro-verso).

Da questo punto di vista sia i rimedi naturali che quelli allopatici non risolvono il problema della malattia, in quanto entrambi fanno parte delle soluzioni esteriori alla persona. I fiori di Bach non sono diversi dall’antinfiammatorio cortisonico, se in entrambi i casi non si conduce il paziente a una presa di coscienza di quanto gli sta acca-dendo. D’altra parte tutte le medicine possono però rivelarsi efficaci nel momento in cui la loro assunzione viene accompagnata da un processo di comprensione intuitiva interiore che solo l’individuo può fare. Pertanto anche l’antibiotico può funzionare, ma perché non rimanga solo un’ammazza-sintomo, deve essere associato a un processo di introspezione. Se lavoriamo all’interno di noi stessi, non esiste poi la gran differenza che tutti credono fra le terapie naturali e quelle convenzionali.

Andiamo verso una sempre più accentuata diversificazione delle malattie. Molto presto ognuno di noi svilupperà un male “su misura” solo per lui, per cui, non potendo più trovare una cura all’esterno, saremo costretti a guardarci interiormente se vorremo guarire. L’autoguarigione diverrà allora l’unica via di guarigione. Questo è il significato delle cosiddette “malattie rare”, che già adesso sono presenti in tutto il mondo.

Dobbiamo ricostruire una medicina popolare dove al malato vengono forniti gli strumenti spirituali per guarire se stesso. La diversificazione delle malattie è un segnale che ci costringe a muoverci in questo senso. La libertà di guarire se stessi è una grande libertà. Questo significa strappare la guarigione dalle mani della casta medica e riportarla nelle case delle persone. La guarigione è sempre un affare del malato, il medico può soltanto svolgere la funzione di “consigliere”, non è a lui che deve essere delegata la funzione del guarire.  La Sanità è diventata un mostro istituzionale, quasi una creatura mitologica, che tutti adoriamo e per la quale proviamo un timore reverenziale, e alla quale abbiamo delegato un enorme potere, il potere della guarigione, e che proprio per questo è divenuta capace di dettare dogmi a cui tutti dobbiamo conformarci. 

Ricordiamoci che il potere sulla salute delle persone è il potere più grande, perché si fonda sulla primitiva paura di morire dell’essere umano. Se inculchiamo nei cittadini la convinzione di non essere in grado di guarirsi da soli, e che per farlo devono affidarsi ad una casta medica  che svolge anche la funzione di fornire loro i medicinali, allora abbiamo creato una massa di schiavi manipolabili. Chi possie-de questo potere tiene in scacco un pianeta.

 


Le Tappe della Guarigione:

Guarire 

  1. Realizzo di avere un problema che non può essere solo di natura fisica, ma evidentemente coinvolge il mio aspetto emotivo. L’Esistenza mi sta dando una prova. Trattare la malattia come un fastidio da scacciare via dalla  mente, non mi arreca nessun vantaggio. E’ invece indispensabile che io porti l’attenzione sul problema, facendo in modo che resti presente nei miei pensieri. L’attenzione focalizzata, priva di astio o desiderio di guarire, opera la guarigione.
  2. Accetto la malattia. Non cerco di scappare, ignorandola o mettendo a tacere il sintomo attraverso il rimedio, naturale o allopatico che sia, ma la accolgo, per quanto ciò possa apparire innaturale e la mia personalità si rifiuti di farlo. L’accoglienza psicologica è un fattore determinante per la guarigione, mentre il rifiuto mi costringe a perpetuare i sintomi. E’ come se l’Esistenza bussasse alla mia porta perchè vuole comunicare con me. E io invece di aprire e ascoltare… cambio la porta pensando che sia questa a provocare il rumore.
  3. Comprendo il significato nascosto. Prima e durante la terapia, di qualunque genere essa sia, cerco di studiare bene i sintomi della malattia, ponendomi delle domande, in modo da capire cosa vuole dirmi a livello simbolico. Il sintomo mi aiuta a capire cosa mi manca in questo momento sul piano psicologico. Il sintomo mi dice cosa devo risolvere a livello emotivo per poter proseguire il mio percorso evolutivo.
  4. Ho un’intuizione riguardo il significato della malattia. Non si tratta di una comprensione analitica e mentale, bensì intuitiva, animica e profonda. Può accadere che mi metta a piangere o a ridere o percepisca dei movimenti energetici al mio interno. Spesso l’intuizione avviene anche se non ho capito la simbologia del sintomo a livello mentale. E’ l’attenzione focalizzata sulla malattia a provocare la guarigione, non la comprensione mentale.
  5. La mia coscienza realizza un’apertura. Il fatto di aver risolto il mio problema grazie a un “lampo di genio” intuitivo fa si che adesso la mia coscienza conosca qualcosa di più riguardo se stessa e abbia appreso un nuovo modo di rapportarsi alla realtà circostante. La malattia, e più in generale la sofferenza, sono i metodi di apprendimento e di espansione utilizzati dalla coscienza sulla Terra.

 


Intuire 

Intuire il significato profondo della malattia vuol dire provare un’emozione superiore proveniente dal Cuore. La guarigione ha sempre a che vedere con il perdono e l’amore. In corrispondenza di una malattia dobbiamo chiederci: “Dov’è che non ho amato? In che modo non sto amando la vita?” Dove ci sono conflitti e fastidi con l’ambiente esterno dobbiamo utilizzare sempre il PERDONO e L’AMORE. Sono energie potenti che sciolgono i blocchi e ripuliscono i nostri involucri. Possiamo accettare la malattia -invece di odiarla e rifiutarla- e guardarla con amore, mandandole amore… che è un solvente eccezionale, il “solvente universale” usato in Alchimia.

Nella maggior parte dei casi non è necessario che giunga una risposta mentale al significato della malattia. Il nostro semplice focalizzarci sull’accettazione completa porta allo scioglimento del nodo psicologico. L’accettazione è la chiave di accesso alla guarigione dal concetto stesso di malattia. Solo quando affermiamo: “Sono in pace con me stesso e non mi interessa guarire” allora può accadere che i sintomi svaniscano, ma a quel punto la cosa non ci interessa più di tanto, perché abbiamo ormai raggiunto uno stato di totale Fede e serenità.

 


Significato Esoterico Della Malattia

Guarire

Universo è un termine che viene dal latino: unus-vertere = rivolgersi all’Uno.

Il nostro scopo in quanto esseri umani è quello di muoverci verso il ricongiungimento con l’Uno. Tutto l’Universo non è altro che la storia di un allontanamento della coscienza dall’Uno, lo strapparsi dell’individuo dall’Uno per precipitare nella materia e affrontare la dualità soggetto/oggetto, prendendo coscienza così di esistere. Nella fase successiva la coscienza opera una risalita, una riunione, fino alla realizzazione finale dell’Uno primordiale, ma questa volta in maniera consapevole.

Ognuno di noi è già adesso l’Uno, perché in verità esiste solo l’Uno, ma ci identifichiamo con una personalità, un apparato psicofisico che vede il mondo in maniera duale: l’Io dentro il corpo e l’Universo fuori dal corpo. L’Io non può fare a meno di lottare per la sopravvivenza e soffrire in un ambiente che percepisce estraneo a sé, sconosciuto e quindi ostile.

Dal momento che il nostro scopo è tonare a sentirci Uno, ogni volta che abbiamo pensieri o comportamenti duali, cioè separativi, creiamo un attrito con lo scorrere dell’Esistenza. Ogni volta che giudichiamo sbagliato qualcosa, in noi o fuori di noi, stiamo entrando in conflitto con l’Esistenza, la quale invece si muove verso l’Uno, e quindi tende all’Amore (agape).

La malattia non è altro che la manifestazione più fisica dell’attrito che creiamo sui piani emotivo e mentale nei confronti dell’Esistenza. In realtà siamo tutti malati, chi più chi meno, a livello  psichico e a livello fisico. Ogni nostra sofferenza psicologica è sintomo che c’è qualcosa che non funziona nel nostro modo di percepire l’Esistenza: i nostri pensieri si dirigono verso la separazione anziché verso l’Uno e l’Amore. E resteremo malati fino a quando non smetteremo di provare sentimenti separativi verso il mondo.

Si può anche dire che la malattia sorge da una mancanza d’amore. Tutte le volte che giudichiamo sbagliato qualcuno anziché amarlo, ci stiamo allontanando dallo scopo per cui siamo venuti sulla Terra -ritornare all’Uno-  e stiamo gettando il seme di un futuro disturbo, che può essere sia psichico che fisico. Da questo deriva che il problema della guarigione è un problema religioso (re-ligare = unire di nuovo), non scientifico. Si guarisce per Fede e si guarisce riavvicinandosi a Dio. Il modo più sicuro per assicurarsi una vita senza malattie è amare in maniera incondizionata e sviluppare la capacità di perdonare sempre e comunque. Ogni conflitto non risolto attraverso il perdono completo, si trasformerà prima o poi in un disturbo fisico o psichico. Il perdono va a sciogliere i blocchi emotivi (risentimenti, rancori, rimpianti, sensi di colpa….) che sono in definitiva l’unica causa della malattia.

 

Dal libro: Risveglio- Con gli esercizi delle antiche scuole esoteriche – Salvatore Brizzi- Ve ne consiglio l’attenta e illuminate lettura. 🙂

 

APPROFONDIMENTI DI GRANDISSIMA IMPORTANZA E UTILITA’ 🙂 

La medicina del futuro: il modello di medicina integrativa unificante

LEE – Tornare a vivere con felicità, libertà e amore – Lavaggio Energetico Emozionale – Metodo del Dottor Nader Butto

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