Il problema non è l’alimento ma lo stato di infiammazione presente nel nostro organismo.

 

Quando parliamo di intolleranze alimentari dobbiamo pensare ad un campanello d’allarme che vuole portare la nostra attenzione all’infiammazione che abbiamo dentro. Non è l’alimento che fa male, ma uno stato infiammatorio degli organi interni che indebolisce l’organismo predisponendolo a “non tollerare” più quello che ingeriamo.

Lo possiamo notare spesso mangiando alcuni alimenti come il latte, o i legumi, le carni, o il glutine o alcune bevande: arrivano gonfiori, meteorismo, crampi, stitichezza o diarrea, acidità gastrica, pruriti, candidosi e via dicendo.

Se abbiamo un organismo infiammato di base, svilupperemo sicuramente le intolleranze a molti cibi perché l’intestino, lo stomaco, il fegato, saranno talmente tanto irritati da non poter svolgere correttamente la loro azione di digestione, assimilazione, depurazione ed eliminazione.

Il primo passo da fare è, quindi, rivolgere il nostro sguardo non solo agli alimenti, ma ad una situazione un po’ più ampia: curare il “Terreno” andando a disinfiammare l’intero organismo.

 

Come nascono le intolleranze alimentari

 

Le intolleranze alimentari possono avere:

un’origine fisica come dicevo poco fa, un corpo infiammato e intossicato da eccesso di farmaci, alimentazione malsana, additivi e coloranti, traumi fisici, scompensi ormonali, inquinamento – ma anche, più spesso di quanto si pensi, 

un’origine emozionale –  fattori come lo stress, l’ansia o i conflitti interpersonali producono un effetto depressivo sul sistema immunitario e stimolano la secrezione di ormoni infiammatori come il cortisolo. Qualunque sia il fattore scatenante, l’effetto che si produce è sempre lo stesso: una forma cronica di infiammazione nel sistema digerente, in particolar modo nell’intestino tenue. 

L’infiammazione della mucosa intestinale si estende per contiguità a quelle degli altri sistemi, da quello gastrico a quello respiratorio e urogenitale, (pensate alla candida, alla cistite, ai problemi alla pelle…)  e produce un surplus di tossine che intasano gli organi emuntori, fegato e reni, mettendoli in difficoltà. Una parte delle tossine arriva anche al cervello, il che non solo produce le tipiche “emicranie tossiche”, ma può avere notevoli ripercussioni sulle funzioni cerebrali superiori – come memoria, lucidità mentale e capacità di concentrazione, nonché sul tono dell’umore.

 

Come si disinfiamma l’organismo

 

Il primo passo è spegnere il fuoco e la miglior cura si può trovare nel laboratorio di madre natura, nel regno vegetale perché come insegnava Paracelso: “per ogni malattia è spuntata un’erba”.

 

Poiché il problema delle intolleranze alimentari poggia su due aspetti: infiammazione e intossicazione, “l’intervento verde” sarà quello di usare gli alimenti, le piante e i rimedi che serviranno a ripulire il fegato e depurare il sangue: quando il fegato funziona male infatti, i veleni prodotti dalla cattiva digestione dei cibi restano a lungo in circolo, intasando intestino e aggravando l’infiammazione della mucosa enterica.

I primi rimedi verdi sono sicuramente gli alimenti vivi, pieni di energia e vitalità: frutta e verdura sono al primo posto. Non sto parlando delle classiche insalate verdi o delle verdurine tristi al vapore…. NO! Qui si parla di colori, di vita, di bellezza che riempiranno le tavole e il nostro organismo di gioia, armonia e vitalità!!! Bisogna cambiare lo stile alimentare, eliminando dalla nostra tavola tutti quei cibi che infiammano e intasano, per esempio i latticini e le carni rosse, ma non solo.

 

Gli altri rimedi verdi sono le erbe medicamentose:

Camomilla (Matricaria Chamomilla):

Ricca di azulene, uno dei più potenti antiinfiammatori naturali, e di un sedativo nervino l’alfa-bisabolo. Questa pianta è molto conosciuta ed anche sottovalutata. La camomilla è preziosa quando le intolleranze si presentano con spasmi, crampi addominali, coliche intestinali, ansia e stress emozionale.

 

Malva: (Malva Sylvestris):

Ha un’azione Antiinfiammatoria ed Emolliente. Attenua i sintomi della gastrite, del reflusso gastroesofageo e del colon irritabile. Inoltre, crea uno strato mucillaginoso all’interno di stomaco e intestino che garantisce sollievo da bruciori e irritazioni. È il rimedio adatto se quando i disagi dominanti sono emorroidi, ragadi, bruciori allo stomaco.

 

Liquirizia (Glychyrrhiza Glabra)

Rinfrescante, antivirale, antiinfiammatoria, antidegenerativa. E’ il rimedio più adatto quando i sintomi dominanti sono nausea, emicranie digestive e dispepsia (difficoltà di digestione). La liquirizia agisce su vari livelli del problema: da una parte stimola la produzione di bile e la funzionalità epatica di smaltimento delle tossine, dall’altra avrebbe, secondo numerosi studi, la capacità di ridurre i sintomi allergici e un effetto di potenziamento sui livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

NB Non usare in caso di ipertensione.

 

Bardana (Arctium Iappa)

Tra tutte le erbe detossinanti è quella da privilegiare quando l’intossicazione da intolleranza scarica sulla pelle sotto forma di dermatosi, producendo acne, eczemi e dermatite seborroica. Non solo depura a fondo l’organismo stimolando fegato e reni, fluidifica la bile e abbassa il tasso di glucosio nel sangue, ma svolge anche un’azione disinfettante che abbatte la carica batterica patogena prodotta dalla fermentazione intestinale.

 

L’ aiuto per i disagi emozionali 

Sano nutrimento, detossinazione e pulizia dell’organismo aiutano anche a livello emozionale.

Siamo un essere unico.

Il lavoro sulle emozioni e sui conflitti prevede, inoltre,  un dialogo e uno sblocco dell’energia vitale a livello sottile. Un trattamento sul corpo molto efficace, che ho potuto sperimentare e praticare sulle persone con grande entusiasmo e successo, è il Lavaggio Energetico Emozionale del dott. Nader Butto insieme alla dolce terapia dei Fiori di Bach e/o i Fiori australiani. 

 

Come sempre, vi ricordo, che la cura inizia da noi stessi, dalla voglia di comprendere di più e di andare affondo del disagio. Mai essere superficiali o banali. Bisogna informarsi e sperimentare.

Non basta eliminare degli alimenti o prendere degli integratori. Serve intraprendere un cammino guidato, che passo dopo passo, possa accompagnare al miglioramento e alla definitiva guarigione del problema.

 

Alla guarigione si accompagna la comprensione, o meglio, la guarigione avviene per comprensione.

 

Spero di esservi stata d’aiuto.

Per informazioni più accurate o per un percorso di accompagnamento alla cura delle intolleranze alimentari puoi contattarmi personalmente. Clicca su questo link

Federica